giovedì 28 luglio 2011

Brunella Gasperini. La rivoluzione sottovoce. su IBS

Raga', tutti mi dicono che la biografia scritta da Marina Tommaso "non si trova, non c'è più da nessuna parte", ma pare che su IBS sia ancora disponibile... vedete un po'...

mercoledì 27 luglio 2011

Ricordo di Brunella

   
Parlare con le donne, come ha fatto per tanti anni nelle sue rubriche, ha confinato per sempre Brunella nella categoria B. E questo e` stato il grave errore della critica ufficiale, la costante amarezza della sua vita: quella critica sussiegosa che, salvo pochissime eccezioni, ha accantonato il suo libro "Una donna e altri animali", un bestseller neppure apparso nelle classifiche dei giornali, un ritratto di donna di fronte alle intemperie della vita, un misto di ricordi, dolori, amore per il prossimo e per gli animali (ci sono pagine sugli amati cani, sui suoi compagni gatti, degne di Colette), fiorito di un felicissimo lessico familiare, sorretto da quella vena che non l`ha mai abbandonata, cioe` l`ironia condita da altrettanta autoironia. 
Cosi` non si erano mai sottolineati l`intrepida grazia di un altro suo romanzo, "L`estate dei bisbigli", e l`irresistibile humour di "Io e loro", "Lui e noi", "Noi e loro", piu` volte ristampati, tradotti in varie lingue e infine raccolti in un unico volume, "Siamo in famiglia", un buffo e patetico carosello (il suo) fatto di genitori, figli, amici dei figli e bestie, naturalmente. Ingiustamente l`etichetta di "scrittrice rosa" le era rimasta appiccicata da sempre. Mentre a cominciare dalle sue prime rubriche, il rosa non era mai stato il suo colore.
In pieno regime democristiano, inclinato a destra e filofascista, mentre le altre piccole poste parlavano dell`angelo della casa che arriva con la zuppiera fumante e quel buon profumo ristabilisce un accordo turbato, mentre le donne in crisi erano dirette verso il porto tranquillo della religione, e discutevano se il vescovo doveva stare a capotavola e a destra la padrona di casa, l`intrepida Brunella spingeva le donne fustrate, tradite, innamorate di un uomo impossibile, verso la totale autonomia, spiegando che vivere sole non e` una maledizione, e senza mai far prediche parlava del lavoro che da` la liberta`, della dignita` acquistata smettendo di correr dietro al fidanzato o al marito fedifrago.
Sempre indulgente con gli errori delle donne, lo era altrettanto coi giovani, approvando la loro ribellione ai tabu` tradizionali, incoraggiandoli a occuparsi di politica.
Sulle pagine spesso frivole e disimpegnate dei rotocalchi femminili, benche` talvolta guardata male dai direttori, lei fece la sua brava campagna a favore del divorzio e, prima di ogni altra, parlo` dell`aborto, mai suggerito o consigliato, pero` "meglio pensarci e non averlo un figlio non desiderato o di troppo".
Antifascista, consigliava di votare a sinistra, attacco` chi attaccava Valpreda, difese l`innocenza di Pinelli. Critico` tanto il contegno di alcuni papi come certe iniziative della chiesa spesso prevaricatrice: il suo ultimo pezzo era contro le posizioni retrive del cardinal Benelli.
Le scrivevano anche molti uomini, alcuni per rimproverarle le idee politiche, la solidarieta` coi ragazzi del 68, la non lapidazione delle adultere. Ma molte lettrici uscite per merito suo da un guscio asfissiante e che, sempre per merito suo, avevano orientato in modo dignitoso la loro vita, le diventarono amiche; erano madri di famiglia, ragazze e anche qualche prostituta (di una di queste, di grande bellezza e anche molto intelligente, fu poi testimone di nozze). Un solo rimorso in questo campo: una moglie disperata le aveva scritto che non ne poteva piu` della crudelta` del marito che la picchiava a sangue insieme ai bambini. Brunella le rispose di rivolgersi ai carabinieri: quella ci ando` e, subito dopo, il marito si vendico` ammazzandola.
Lavoratrice accanita, partecipe appassionata delle vicende delle sue interlocutrici, Brunella era spesso ammalata, ma ironizzava sempre quando parlava dei suoi mali, delle sue somatizzazioni di amarezze, inquietudini e stanchezza. Usava ripetere che lei, cosi` capace di rispondere agli altri, per quel che la riguardava mancava totalmente di buon senso, e in una famiglia difficile, folcloristica e anticonvenzionale, si lamentava di non aver mai raggiunto l`autonomia che suggeriva tanto alle sue lettrici.
Detestava quello che lei chiamava il "melo`", cioe` sospiri, lamenti e autocompassione: aveva la scrivania sormontata da grandi cartelli scritti da lei o dai figli che la prendevano in giro. Finche` scrisse anche il suo epitaffio:
Mettete le mie ceneri
sotto il mio gelsomino
e scrivete sull`urna:
viaggio` tutta la vita
intorno a un tavolo

Ma tutt`a un tratto lo trovo` un po` "melo`" e vi aggiunse:

Senza per altro combinare un cavolo.


Camilla Cederna

Prefazione a "Le note blu" (stralci)

Sono passati dieci anni dall`ultima volta che ho riletto Le note blu. Me lo ricordavo, eppure ho pianto moltissimo. E anche riso molto, naturalmente.
Se l`avessi detto a mia madre, se ne sarebbe come al solito stupita: non prendeva molto sul serio i suoi primi romanzi, anche se li amava ancora, segretamente.
   Era affezionata ai personaggi (quasi tutti presi dal vero: Renzo delle Note blu potrebbe essere uno dei suoi fratelli, che come lui erano alti, laconici e accaniti giocatori di rugby), ma trovava che le storie fossero troppo chiuse in certi cliche`, obbligatori in quegli anni. Lei ne ha demoliti molti: quello della ragazza perduta, diversa, "cattiva", ad esempio; qui Tannie è descritta con evidente simpatia, si è portati a mettersi subito dalla sua parte, a giustificarla. Ma c`era un cliche`che lei diceva di odiare, e da cui non si era liberata mai: quello che lei definiva il raggio di sole, la necessità di un lieto fine anche per una vicenda tragica come quella di Renzo.
   [...]
  Nel suo ultimo romanzo d`amore, il suo prediletto, Rosso di sera, c`erano moltissime lacrime, ma, controvoglia, si era rassegnata a infilarci anche la solita ragazza-raggio-di-sole. Tra l`altro, Rosso e Federica di Rosso di sera sono gli eredi di Renzo e Tannie di Le note blu: un ragazzo borghese scontroso e troppo sensibile, innamorato della musica e in lotta con la famiglia, e una ragazza molto più navigata di lui, con un passato ambiguo, molte nevrosi e molti sensi di colpa.
  Nelle Note blu il raggio di sole si chiama Mariolina ed è talmente buffa, insicura, confusionaria e disperatamente innamorata che è impossibile non amarla. Del resto il senso dell`umorismo e una certa apparente leggerezza sono sempre stati una caratteristica di tutta la nostra famiglia: e in particolare di mia madre, che ci ha insegnato che non c`è coraggio piu`grande dell`allegria.


Nicoletta Gasperini

rapidi "aggiornamenti" del sito

la serie di post che pubblicherò ora sono la trascrizione di materiali presenti sul sito da tempo per ricreare qui la pagina "hanno detto di lei"

domenica 24 luglio 2011

Ero io quella

Ecco qui trasformate le scannerizzazioni in un vero ebook! Buttate via le fotocopie e stampatevi questo, se volete :o)

domenica 10 luglio 2011

Grazie lo stesso

Eccolo qui, ho ritrovato la chiavetta in cui era memorizzato e finalmente è online :o)
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