lunedì 26 marzo 2012

Ernesto Robecchi, Filastrocche per una figlia

vai alla pagina del libro sul sito dell'editoreclicca per ingrandire (ma è il testo qui sotto)

La guerra; una bambina piccola sfollata in un paesino; un padre medico e artista che rimane in città.

Dalla lontananza, dall’affetto, forse dalla necessità di esorcizzare la tragedia incombente, nascono le storielle - allegramente surreali, talvolta favolosamente efferate - della Piso e oggi questo libro delizioso: che ci restituisce col sapore dei primi anni ‘40, la poesia e la grazia di un paradossale epistolario, una vivace fantasia
creativa, la freschezza e il garbo di disegni festosamente colorati a pastello, spesso gettati giù sul retro di una ricetta o sulla carta velina: insomma un involontario esempio di spigliato lessico famigliare e un piccolo, segreto capolavoro. 

Ernesto Robecchi nacque a Milano nel 1908, secondo di cinque fratelli. Ammalato di distrofia muscolare progressiva, morì a soli 42 anni. Fu uomo di molteplici interessi: laureato in medicina, studiò il russo e le principali lingue europee; sportivo, ebbe il brevetto di pilota, praticò boxe, vela, sci, tennis; appassionato d’arte, fu ottimo pittore dilettante.

Il senso dell’umorismo, di cui era spiccatamente dotato, non gli fu tolto nemmeno dalla malattia ed è ben presente in queste filastrocche, scritte nel periodo della guerra per la figlia Mariasilvia, sfollata a Cima sul lago di Lugano.

Dalla lontananza tra padre e figlia, dall’affetto, forse dalla necessità di esorcizzare la tragedia incombente, nascono deliziose storielle della Pino e oggi questo libro: spero che ci restituisca, col sapore dei primi anni ’40, l’eterna freschezza degli affetti. ■


leggi le prime pagine

Ed ecco il fratello che disegnava lo scarabocchietto sulle vecchie foto di famiglia in cui Brunella non poteva apparire perché non ancora nata...

venerdì 23 marzo 2012

Ricordi in rete: Milvia su Rossi Orizzonti

Un'autrice dimenticata (scacciati senza polpa)

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Attraverso lei,  attraverso le sue pagine, ho conosciuto Pablo Neruda. Leggendo i suoi libri  ho riso e mi sono commossa. Con lei, pur non avendola mai conosciuta, ho condiviso battaglie: quelle sull’aborto e sul divorzio, ad esempio. (Cosa direbbe, lei, ora che dopo tanti anni queste cose vengono ancora messe in discussione?…).
Quando seppi della sua morte piansi, come se fosse morta un’amica. Da anni avevo pensato di scriverle, poi non feci mai nulla. E nel 1979 lei se ne andò.

mercoledì 21 marzo 2012

Ricordi in rete: Giuseppe Vezzoni su "Rosso di sera"

Letture al Mediceo: Rosso di Sera la scelta della Libera Cronaca

Seravezza – Stasera, alle 21, al Mediceo di Seravezza, ci sarà l’evento delle letture di brani liberamente scelti da alcuni lettori che sono stati invitati dall’Istituto Storico lucchese - sez.Versilia Storica - a partecipare e ad interpretare con la loro preferenza letteraria la serata di lettura che ogni terzo giovedì del mese si organizza al Mediceo. Anche la Libera Cronaca sarà della serata. La scelta è stata quella di leggere alcuni passaggi iniziali e la pagina finale del romanzo “Rosso di Sera” di Brunella Gasperini, edito Rizzoli 1964 e ristampato nel 1981, due anni dopo la morte dell’autrice Bianca Robecchi, che firmava le sue opere appunto con lo pseudonimo di Brunella Gasperini.

giovedì 8 marzo 2012

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