sabato 14 agosto 2010

Le note blu


Ripubblicato a puntate su Annabella poco dopo la scomparsa dell`autrice, era accompagnato da una rievocazione della figlia Nicoletta, di cui questo è un breve estratto: 

Sono passati dieci anni dall`ultima volta che ho riletto "Le note blu". 
Me lo ricordavo, eppure ho pianto moltissimo. E anche riso molto, naturalmente. 
Se l`avessi detto a mia madre, se ne sarebbe come al solito stupita: non prendeva molto sul serio i suoi primi romanzi, anche se li amava ancora, segretamente. 
Era affezionata ai personaggi (quasi tutti presi dal vero: Renzo delle Note blu potrebbe essere uno dei suoi fratelli, che come lui erano alti, laconici e accaniti giocatori di rugby), ma trovava che le storie fossero troppo chiuse in certi cliché, obbligatori in quegli anni. 
Lei ne ha demoliti molti: quello della ragazza perduta, diversa, "cattiva", ad esempio; qui Tannie è descritta con evidente simpatia, si è portati a mettersi subito dalla sua parte, a giustificarla. 
Ma c`era un cliché che lei diceva di odiare, e da cui non si era liberata mai: quello che lei definiva il raggio di sole, la necessità di un lieto fine anche per una vicenda tragica come quella di Renzo. 
[...] 
Nelle Note blu il raggio di sole si chiama Mariolina ed è talmente buffa, insicura, confusionaria e disperatamente innamorata che è impossibile non amarla. 
Del resto il senso dell`umorismo e una certa apparente leggerezza sono sempre stati una caratteristica di tutta la nostra famiglia, e in particolare di mia madre, che ci ha insegnato che non c`è coraggio più grande dell`allegria. 



Sono un'appassionata lettrice di Brunella Gasperini, i suoi libri hanno scandito la mia adolescenza e parte della giovinezza, quindi la mia rinnovata frequentazione della biblioteca comunale ,mi ha indotto a cercare subito, tra gli scaffali, le poche opere che non avevo mai letto e che sono ormai difficilmente rintracciabili anche su internet. Ho trovato questo romanzo "Le note blu" , scritto nel 58 che ha quindi la mia età,ma sinceramente non la dimostra,la storia, l'ambientazione, i suoi personaggi potrebbero benissimo essere propri dei giorni nostri. Questo va a riprova dello spessore della scrittrice, scomparsa nel 1979 e sempre considerata a torto un'autrice minore, probabilmente perché teneva una seguitissima pagina di posta con i lettori in un settimanale femminile.La Gasperini ha avuto un 'intensa attività giornalistica, ha collaborato anche con il "Corriere della sera", ha tenuto presso diverse testate rubriche cinematografiche e televisive, ha scritto racconti e condotto inchieste,ma sicuramente è stata identificata con i suoi romanzi, alcuni dei quali, sono stati tradotti in molte lingue e più volte ristampati.

"Le note blu" è uno dei suoi primi libri e vede come protagonista un ragazzo, Renzo,che mostra tutto il suo dolore per la morte della madre ed il suo senso di inadeguatezza nei confronti della pur amatissima famiglia. I fratelli Gerli sono otto, da sempre tutti ottimi studenti al contrario di Renzo che vive, a causa di ciò, in un perenne aspro contrasto con il padre soprattutto privato dallo scudo difensivo della madre, l'unica persona capace di leggere dentro alla sua anima e a credere nelle sue capacità.
I fratelli sono molto uniti fra di loro, anche con Renzo stesso, sono sempre pronti a difenderlo, ma durante un'ennesima lite con il padre, volano parole troppo grosse ed il ragazzo lascerà la casa per rifugiarsi presso il Terrone, suo grande e squattrinato amico musicista. Vivrà la sua storia d'amore sbagliata con Tannie,fino all'inevitabile epilogo,esprimendo tutto se stesso, attraverso le note dei blues della sua chitarra.
L'affetto reciproco che si vive in famiglia riporterà poi ad una ritrovata armonia.
E' un libro molto bello in cui si piange molto, ma contemporaneamente ci si diverte, emotivamente trovo che la Gasperini sia unica a toccare le corde del cuore,se se ne diventa una lettrice affezionata, non si può che bearsi nel ritrovare nelle caratterizzazioni dei personaggi quei tratti in comune che contraddistinguono anche gli altri romanzi.
I fratelloni solidali,le ragazze difficili, quelle insicure e perdutamente innamorate , come la deliziosa Mariolina de"Le note blu", si ritrovano un po' in tutti i libri della Gasperini riuscendo a farci partecipi del suo mondo ed a famigliarizzarne affettuosamente.

Questo romanzo sembra poi un po' il precursore di quel "Rosso di sera" i cui protagonisti, Federica e Rosso, ricordano molto Renzo e Tannie e che, secondo me, è il più bel libro dell'autrice milanese ed anche uno di quelli che in generale, mi ha emozionato di più.

Tornando a "Le note blu", leggendo le note di copertina redatte dalla figlia Nicoletta ho appreso che la scrittrice amava le sue creature letterarie, per le quali si ispirava spesso alla realtà, ma si dimostrava insofferente alle diverse esigenze del periodo che la costringevano per esempio a sfociare sempre in un lieto fine o a non simpatizzare per i personaggi più controversi. Infatti qui Tannie non è mai descritta negativamente, ma osservata con occhio benevolo e comprensivo, così come ogni azione apparentemente "cattiva" degli altri personaggi, sembra essere sempre giustificata o quanto meno compresa.
Molto significativa penso sia proprio la considerazione di Nicoletta che riporto testualmente "....l'umorismo e una certa apparente leggerezza sono sempre stati una caratteristica della nostra famiglia: e in particolare di mia madre che ci ha insegnato che non c'è coraggio più grande dell'allegria".

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1 commento:

  1. Come tutti i suoi scritti, anche "Le Note Blu" si legge da solo...
    La ricerca del personaggio è sublime. A tratti, Brunella sembra mettere in campo una verve umoristica come ha fatto solo in pochi altri libri. Straordinari i giochi di luci-ombre e di pace-guerra. Commovente e sincero il finale.
    Tra la semplicità e l'ironia -che caratterizzano l'Autrice- il breve romanzo a distanza di 50 anni (così del resto come Fanali Gialli, l'Estate dei Bisbigli e Le vie del Vento) risulta sempre vivo e attuale.
    Benché sia letteratura rosa, il libro penso che possa essere letto dal genere maschile senza troppa 'vergogna'. Lo consiglio ai giovani, coloro sopratutto che vedono 'in bianco e nero' gli anni '50.

    originariamente inviato lunedì 10 settembre 2007, 15:35

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