Un'autrice dimenticata (scacciati senza polpa)
Attraverso lei, attraverso le sue pagine, ho conosciuto Pablo Neruda. Leggendo i suoi libri ho riso e mi sono commossa. Con lei, pur non avendola mai conosciuta, ho condiviso battaglie: quelle sull’aborto e sul divorzio, ad esempio. (Cosa direbbe, lei, ora che dopo tanti anni queste cose vengono ancora messe in discussione?…).
Quando seppi della sua morte piansi, come se fosse morta un’amica. Da anni avevo pensato di scriverle, poi non feci mai nulla. E nel 1979 lei se ne andò.
La prima cosa sua che ho letto è stato “Rosso di sera”, pubblicato a puntate sul settimanale Annabella.Avevo diciassette anni e del ragazzo protagonista, quell’adolescente che recitava versi del poeta cileno a me allora sconosciuto, che suonava jazz col basso tuba, che era scontroso e irrequieto ( come forse ero io, allora) e che aveva pure un nonno anarchico, come il mio, un po’ mi innamorai. Aspettavo impaziente l’uscita del giornale, settimana dopo settimana. Sapeva costruirli bene, i suoi personaggi, quella scrittrice, sapeva renderli vivi.
Poi, già da tanti anni prima, c’erano le sue rubricahe di posta, la cosiddetta posta del cuore. Niente a che fare con le altre che venivano pubblicate allora, e tanto meno con quelle di oggi, niente a che fare con le Susanna Agnelli e assolutamente lontana anni luce dalla mariadefilippi (scusate, ma questa qui la scrivo sempre così, tutto un blocco e minuscolo perchè non è una persona, ma in genere). Lei sapeva davvero parlare con le adolescenti, con le donne che le scrivevano per chiederle consigli. Rispondeva sempre con onestà, non scriveva mai cose ovvie o ipocrite. Non a caso, poi, Lella Costa – altra grande donna, a mio avviso- si è ispirata a lei per la sua rubrica di posta sul mensile di Smemoranda , Dire Fare Baciare.
Poi, già da tanti anni prima, c’erano le sue rubricahe di posta, la cosiddetta posta del cuore. Niente a che fare con le altre che venivano pubblicate allora, e tanto meno con quelle di oggi, niente a che fare con le Susanna Agnelli e assolutamente lontana anni luce dalla mariadefilippi (scusate, ma questa qui la scrivo sempre così, tutto un blocco e minuscolo perchè non è una persona, ma in genere). Lei sapeva davvero parlare con le adolescenti, con le donne che le scrivevano per chiederle consigli. Rispondeva sempre con onestà, non scriveva mai cose ovvie o ipocrite. Non a caso, poi, Lella Costa – altra grande donna, a mio avviso- si è ispirata a lei per la sua rubrica di posta sul mensile di Smemoranda , Dire Fare Baciare.
Parlo di Brunella Gasperini, naturalmente. Che forse molti, soprattutto i più giovani, non conoscono, e che certamente tantissimi hanno dimenticato. per cui quel naturalmente non ci sta affatto.
Non la sento mai citare, Brunella Gasperini, nelle rubriche che si occupano di libri. Non credo ci siano strade a lei intitolate. Non credo che si facciano file per acquistare le sue opere. Ecco perché questa sera la ricordo, qui. Magari riportando anche le parole di una sua grande amica, Camilla Cederna:
Non la sento mai citare, Brunella Gasperini, nelle rubriche che si occupano di libri. Non credo ci siano strade a lei intitolate. Non credo che si facciano file per acquistare le sue opere. Ecco perché questa sera la ricordo, qui. Magari riportando anche le parole di una sua grande amica, Camilla Cederna:
"Parlare con le donne, come ha fatto per tanti anni nelle sue rubriche, ha confinato per sempre Brunella nella categoria B. E questo è stato il grave errore della critica ufficiale, la costante amarezza della sua vita: quella critica sussiegosa che, salvo pochissime eccezioni, ha accantonato il suo libro "Una donna e altri animali", un bestseller neppure apparso nelle classifiche dei giornali, un ritratto di donna di fronte alle intemperie della vita, un misto di ricordi, dolori, amore per il prossimo e per gli animali (ci sono pagine sugli amati cani, sui suoi compagni gatti, degne di Colette), fiorito di un felicissimo lessico familiare, sorretto da quella vena che non l’ha mai abbandonata, cioè l’ironia condita da altrettanta autoironia."
Ho quasi tutti i suoi libri. Mi manca proprio quel “Rosso di sera” acquistato subito dopo che se ne era uscito dalle pagine di Annabella per diventare libro. Prestato e mai più restituito.
Ma gli altri li ho tutti. L’ultimo l’ho acquistato lo scorso anno a Pavia in una bancarella di libri usati
(fermatevi sempre, quando ne incontrate una: ci si trovano piccoli gioielli): Si tratta di "Così la penso io" pubblicato nel ’79, lo stesso anno della sua morte. Beh, basta aprire una pagina a caso, e sembra davvero scritto oggi.
Ne riporto qui un brano, e credo che non possiate che darmi ragione. Sono riflessioni su fatti di cronaca, su avvenimenti dell’epoca.
In questo affronta il problema del terrorismo, della criminalità e il titolo è “Salvarsi dall’indifferenza” Sentite cosa dice, a un certo punto:
“…Questo, io penso, è il grosso pericolo, il vero suicidio collettivo: l’indifferenza, il qualunquismo…Mai come adesso, io penso, ci sarebbe bisogno di una vera compattezza dei cittadini per la difesa e la salvezza dello stato democratico”
Ma subito dopo aggiunge:
Ma gli altri li ho tutti. L’ultimo l’ho acquistato lo scorso anno a Pavia in una bancarella di libri usati
(fermatevi sempre, quando ne incontrate una: ci si trovano piccoli gioielli): Si tratta di "Così la penso io" pubblicato nel ’79, lo stesso anno della sua morte. Beh, basta aprire una pagina a caso, e sembra davvero scritto oggi.
Ne riporto qui un brano, e credo che non possiate che darmi ragione. Sono riflessioni su fatti di cronaca, su avvenimenti dell’epoca.
In questo affronta il problema del terrorismo, della criminalità e il titolo è “Salvarsi dall’indifferenza” Sentite cosa dice, a un certo punto:
“…Questo, io penso, è il grosso pericolo, il vero suicidio collettivo: l’indifferenza, il qualunquismo…Mai come adesso, io penso, ci sarebbe bisogno di una vera compattezza dei cittadini per la difesa e la salvezza dello stato democratico”
Ma subito dopo aggiunge:
“Già: ma quale stato democratico? Quello delle parole risonanti e vuote, delle promesse ripetute e mai mantenute, dei tira e molla, dei ripensamenti, degli slittamenti, degli scandali e degli insabbiamenti, dei processi che non finiscono, dei generali smemorati, dei ministri bugiardi, degli elenchi di evasori d’oro che scompaiono nei meandri delle banche, dell’omertà che copre chi comanda?…Non si può chiedere ai cittadini di mobilitarsi e collaborare per la difesa dello stato se non si è capaci di dargli in cambio almeno la decenza…Non sono una politica, sono solo una cittadina qualsiasi, spaventata, amareggiata e nonndifferente. Tocca a voi, signori del Palazzo,salvarci dal pantano, dal pericolo mortale dell’indifferenza.”
Certo che, mentre digitavo queste righe di Brunella Gasperini, mi è venuto da riflettere: l’attualità del testo non è tanto merito di una sorta di pensiero lungimirante dell’Autrice. E’ che nulla, ma proprio nulla, è cambiato sotto il sole, dopo 28 anni. Ma questo è un altro, doloroso, discorso.
Tornando, e poi mi fermo, ad altri libri di Brunella, vorrei ricordare anche
“ Una donna e altri animali”: una cronaca famigliare autobiografica, un lessico famigliare portato su carta con leggera, intelligente ironia, ma anche con molta tenerezza non sdolcinata. C’è anche il lessico dei suoi amati animali, come quella gracula che aveva imparato a cantare “Addio Lugano bella”, solo che invece di “scacciatii senza colpa” continuava a ripetere “scacciati senza polpa…”
“ Una donna e altri animali”: una cronaca famigliare autobiografica, un lessico famigliare portato su carta con leggera, intelligente ironia, ma anche con molta tenerezza non sdolcinata. C’è anche il lessico dei suoi amati animali, come quella gracula che aveva imparato a cantare “Addio Lugano bella”, solo che invece di “scacciatii senza colpa” continuava a ripetere “scacciati senza polpa…”
Ecco, quando è morta uno dei primi pensieri è stato: e i suoi animali? Chissà se i famigliari se ne prenderanno cura con lo stesso amore un po’ scanzonato ma totale che lei gli aveva dato, pensai allora.
Sono contenta di averla ricordata, Brunella. Glielo dovevo. Per le risate e per le lacrime. E per Neruda. E se potete, cercate i suoi libri. Valgono, davvero.
Ho cercato in You tube e luoghi simili “Addio Lugano bella”, senza trovarla. Allora eccovi “Lugano addio” Anche Ivan non c’è più. Peccato. (Mi spiace solo che sia un video preso da una tv che non amo affatto). Ma la canzone la amo, eccome…
E ora, assolutamente fuori tema, un link: Se volete fare click, prego, accomodatevi…
(Grazie ancora una volta, Renzo!)
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Grazie per averla portata all’attenzione di chi non la conosceva, me compreso.
Antonio
E “Le vie del vento”? Poesia che sempre, sempre, leggo in terza media, e conosco grazie a lei.
E “il buio alle spalle”?
E (fantastico) “Le note blu”?
Ah, che belli…
Bisogna che qualcuno mi dia una mano, invecchio e tener dietro a un sito così mi impegna sempre di più.
l’amica-pessimista-più-di-te si è letta per benino l’omaggio a Brunella Gasperini: sono fra coloro che hanno letto almeno qualcosa di quella gentile signora. Non ricordo il titolo, ma acquistai il libro proprio su una bancarella, a metà prezzo. Brunella Gasperini se n’era già andata. Desidero unirmi al coro di chi ancora la ricorda, e, personalmente, con immensa nostalgia verso tutto ciò che è umanità , finezza, generosità , altruismo, ovvero, qualcosa che mi risuona sempre più disunito e dissonante in questo mondo che fa di tutto per disintegrarsi.
Ieri abbiamo assistito assieme ad un evento che premiava i buoni comunicatori al grande pubblico. Nella grande insofferenza che provo sempre in queste occasioni, senza elencarti le ragioni per non annoiarti, mi tormentava la solita domanda che da troppo tempo, ormai, mi rimbalza nella testa: "GiA' . E io, minuscolo granello di sabbia fra i tanti, piena di creatività che non si è mai incanalata (o forse è un patchwork che va guardato nell'insieme?); cosa posso fare, io, che mi indigno davanti alla strafottenza, che mi infurio per la mascalzonaggine dei sempre più, che provo ripugnanza verso le disuguaglianze, e, per tutto questo, mi scoraggio per la mia impotenza; che cosa posso fare, ANCH'IO, per non sentire che la mia esistenza è stata inutile?"
Brunella Gasperini, in fondo, non è poi così dimenticata, se ha lasciato un ricordo tanto dolce in chi l’ha letta. Pochi (forse perché era donna)? Forse, ma pur sempre piccoli granelli di sabbia, magari già una piccola spiaggia.
Beh, felice di appartenervi.
Stefi
http://www.cantodiluna.splinder.com
http://www.geocities.comsferrini
Ma sa che ora che ci penso i commenti vengono meglio con il “tu”? Allora ripeto: Sono proprio contenta che questa autrice abbia stimolato il tuo interesse, caro Fra Castoro. Ecco, ora è meglio.
@Antonio: se posso non me ne perdo una, e anche tu, mi sa tanto…E grazie per la poesia.
@Riri: te ne presterò qualcuno, dei libri di Brunella.
@Annalisa: Lo sapevo, ne ero certa che tu la conoscessi e la amassi! Ci avrei scommesso non so cosa…L’estate dei bisbigli, sì! Le note blu, sì! Il buio alle spalle però non lo conosco. E neppure quella poesia, Le vie del vento: ma è di Brunella? Lo so che sono stati ripubblicati, e Rosso lo comprerò senz’altro e anche Il buio alle spalle, ora che so che esiste. Anzi, proprio adesso mi è venuta un’idea…Ma non ne parlo, perché dovrà aspettare… Grazie anche a te per la poesia.
@Renzo: non contare su di me, per Letteratura. Non sono all’altezza.Senti un po’ con Fra Castoro…
P.S.: ma quando mai invecchi? Ragazzino, sei…
@Stefi: sono strafelice che tu sia arrivata finalmente qui. Un benvenuta a lettere cubitali! Molto bello il tuo commento. Hai messo là tante cose su cui riflettere, amarezza ma anche dolcezza, proprio come sei tu. D’altra parte non mi potevo aspettare di meno, e questo lo dico per chi non ti conosce, da una donna che ha tante valenze artistiche: scrive bene, canta bene, crea borse e gioielli …E non adopero superlativi per non sembrare esagerata. Ma li meriterebbe, Stefi, i superlativi…
Ciao, e ogni tanto fatti viva…
E grazie a tutti per aver ricordato Brunella insieme a me.