«Nascerà
in gennaio», disse Ornella. Si accese una sigaretta e buttò fuori
una breve, noncurante nuvola di fumo. Non sembrava una futura madre
che parla del suo futuro figlio. Sembrava un'indossatrice provetta
che parla della sua prossima sfilata. Assestò meglio nella poltrona
il lungo corpo disinvolto, e accavallò le gambe. Lunghe, agili e
disinvolte anche quelle. «Lorenzo, povero caro, è pazzo di gioia».
Spiaccicata
nella poltrona di fronte, grassa e sudata, Giovanna si sentiva più
che mai simile a una giovane mucca infelice.
Ornella
buttò fuori un'altra nuvola. «Io preferirei un maschio; tanto meno
impegnativo, trovo. Ma Lorenzo, povero caro, vorrebbe una femmina,
perché fosse proprio uguale a me».
Nella
testa depressa di Giovanna guizzò la visione di una neonata
lunghissima e agilissima, che accavallava le gambe e fumava,
emettendo rapidi e disinvolti uè uè.
“Sei
maligna, Giovanna”, si disse. “Sei invidiosa”. I suoi
grandi languidi occhi dorati, pieni di timidezza, d'umorismo e di
malinconia, presero un'espressione spaventata e supplichevole.
“Signore, fa' che non mi succeda”, pregò. “Grassa, goffa,
incapace, ma non invidiosa. Per piacere, Signore”.
Stasera da casa mia tutto il racconto (bellissimo!): grazie a jm per l'ocrizzazione :o)
voglio il seguitooooooooooooo! rosanna
RispondiEliminaRossa, grazissime..... da brava "cicciona" non vedo l'ora di conoscere il seguito.........
RispondiEliminaCristina